Cambiano le regole per quanto riguarda Naspi e Assegno d’Inclusione: sono moltissimi i percettori che rischiano di perdere tutto. Vediamo, nel dettaglio, che cosa cambia.
Sono tante le persone che arrivano a fine mese grazie a sussidi come Naspi o Assegno d’Inclusione. La prima è un’indennità di disoccupazione che spetta agli ex dipendenti che hanno perso il lavoro non per loro volontà. L’Assegno di Inclusione, invece, è stato introdotto con la Legge di Bilancio 2024 dal Governo Meloni.
Esso ha preso il posto del vecchio Reddito di Cittadinanza ma con una differenza sostanziale: per averne diritto non è sufficiente avere reddito e Isee bassi, è indispensabile anche che all’interno del nucleo familiare ci sia almeno un soggetto non occupabile come un minorenne, un disabile con invalidità pari o superiore al 67% o una persona che ha già compiuto 60 anni.
L’importo dell’assegno d’Inclusione, nel 2025, consiste in 541 euro base a cui si possono aggiungere altri 303 come contributo per l’affitto arrivando, quindi, ad un totale di 844 euro al mese. L’importo della Naspi, invece, dipende dallo stipendio che si percepiva e va a decrescere con il passare dei mesi. Nel 2026 cambieranno le regole per entrambi i sussidi e perderli sarà più facile che mai.
Il 2026, sotto molti aspetti, sarà un anno di grandi novità: cambieranno di nuovo le aliquote Irpef, usciranno di scena alcune misure di pensione anticipata, cambieranno le regole dei condomini e cambieranno anche gli obblighi per chi percepisce la Naspi o l’Assegno d’Inclusione. I cambiamenti, però, aumenteranno il rischio di perdere gli aiuti.
Il Ministero del Lavoro presieduto dal Ministro Marina Elvira Calderone ha rimodulato il programma GOL- Garanzia Occupabilità Lavorativa – in una direzione che vuole coinvolgere maggiormente i percettori degli aiuti. In pratica chi riceverà i sussidi, per non perderli, dovrà impegnarsi e partecipare ai corsi formativi dei Centri per l’Impiego. Non si tratta più di un optional: dal 2026 diventerà un obbligo. La nuova deadline è il 30 giugno 2026: entro questa data dovranno essere conclusi 200mila corsi formativi.
L’obbligo scatta per i percettori della Naspi e per tutti i componenti di una famiglia che riceve l’Assegno d’Inclusione di età compresa tra i 18 e i 59 anni che non studiano e non lavorano. Nessun obbligo, invece, per minorenni e over 60. L’obbligo scatta anche per chi riceve la DIS-COLL, l’indennità di disoccupazione che si rivolge ai lavoratori autonomi.
L’obbligo consisterà, in primis, nel valutare la propria condizione con i Centri per l’Impiego e, in un secondo momento, nella frequenza a percorsi formativi che varieranno in base al proprio grado di occupabilità in relazione ad età e competenze. Alcuni percorsi di formazione potrebbero prevedere verifiche anch’esse obbligatorie. Il tutto dovrà essere completato entro il 30 giugno 2026. Il mancato assolvimento anche di uno solo dei suddetti obblighi comporterà prima la riduzione e poi, nei casi più gravi, anche la perdita del sussidio qualora il beneficiario non fornisse spiegazioni adeguate per non aver partecipato alle lezioni.
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