Rivalutazione automatica delle pensioni: ecco i nuovi importi da gennaio 2026

Il Governo di Giorgia Meloni Meloni ha approvato in via definitiva quella che sarà la rivalutazione delle pensioni per il 2026. Scopriamo quali saranno i nuovi importi a partire da gennaio.

Il nodo delle pensioni, anche per quest’anno, non è stato sciolto del tutto e la legge Fornero continuerà a tenerci compagnia almeno per i prossimi 12 mesi. Ci saremmo aspettati di più? Sicuramente sì ma con le risorse a disposizione non era possibile fare passi troppo azzardati che avrebbero potuto compromettere la stabilità dell’Inps.

vetrata di un ufficio dell'inps
Rivalutazione automatica delle pensioni: ecco i nuovi importi da gennaio 2026 -(foto Ansa)- Flownet.it

Dunque stretta rigorosa sulle pensioni anticipate dal 2026: uscire dal lavoro qualche anno prima diventerà sempre più difficile considerando anche che sono state abolite misure come Opzione Donna e Quota 103. Fortunatamente, però, ci sono anche buone notizie: la rivalutazione degli assegni sarà decisamente più generosa rispetto allo 0,8% del 2025.

Dopo mesi di tentennamenti, il Governo di Giorgia Meloni ha deciso che, considerando l’andamento dell’inflazione nei primi 9 mesi dell’anno, nel 2026 le pensioni saranno rivalutate dell’1,4%. Siamo ben distanti dall’8,1% del 2023 ma è comunque un passo avanti. Le pensioni minime, inoltre, beneficeranno di un’ulteriore rivalutazione speciale.

Pensioni: i nuovi importi da gennaio

Con il nuovo anno le pensioni saranno un po’ più ricche per effetto della rivalutazione che adegua gli assegni in base all’andamento dell’inflazione. Le pensioni minime beneficeranno non solo della rivalutazione ordinaria ma pure di una rivalutazione straordinaria, come già avviene da qualche anno. Vediamo quali saranno i nuovi importi.

donna anziana con espressione triste
Pensioni: i nuovi importi da gennaio/Flownet.it

La rivalutazione delle pensioni altro non è che l’adeguamento delle stesse in base all’inflazione. La percentuale viene stabilita tenendo conto dell’andamento dell’inflazione nei primi 9 mesi dell’anno precedente. Pertanto la rivalutazione dell’1,4% stabilita per il 2026, si è basata sull’andamento dell’inflazione dei primi 9 mesi del 2025. Ma attenzione: verranno rivalutati al 100% – e cioè appunto dell’1,4%- solo gli assegni che non superano di 4 volte il trattamento minimo dell’Inps.

Tutti gli altri saranno rivalutati secondo percentuali inferiori: nello specifico gli assegni compresi tra 4 e 5 volte il trattamento minimo saranno rivalutati al 90% mentre gli assegni superiori di 5 volte il minimo saranno rivalutati al 75%. Pertanto le pensioni minime, che nel 2025 sono arrivate a circa 616 euro al mese, nel 2026 saliranno a 619,80 euro: tre euro in più. Chi, invece, ha una pensione di 800 euro lordi al mese, nel 2026 ne riceverà 811; chi oggi prende 1000 euro mensili, nel 2026 ne prenderà 1014; chi riceve una pensione da 1500 euro ne riceverà e coloro che hanno un assegno Inps di 5000 euro al mese, nel 2026 ne riceveranno 5070.

Le pensioni minime, inoltre, anche quest’anno beneficeranno di una rivalutazione straordinaria che corrisponderà all’1,3%: non male anche se molto più bassa del 2,2% del 2025. Si ricorda che a gennaio la pensione potrà essere ritirata in Posta a partire dal giorno 3. Chi, invece, ha scelto di farsela accreditare direttamente sul conto corrente bancario, dovrà attendere fino al giorno 5.

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