Ogni anno milioni di visitatori si recano a visitare l’unica piramide d’Europa, un luogo avvolto nel mistero che ancora oggi nasconde i segreti di un’antica civiltà di cui si sono perse quasi del tutto le tracce.
Per le persone di tutto il mondo le piramidi rappresentano un’emblema di un passato misterioso e affascinante. Quando si pensa a queste affascinanti opere architettoniche risalenti ad un passato di cui si hanno poche testimonianze storiche, la mente va subito alle famose costruzioni presenti a El Cairo e Giza, in Egitto. Sono altrettanto note quelle delle civiltà precolombiane in Messico e Perù e quelle che però vengono chiamate ziggurat, costruite in varie parti dell’Asia.

Sappiamo per certo che le piramidi egiziane servivano come monumento funerario dedicato ai Faraoni, sovrani dell’Antico Egitto che venivano idolatrati come divinità e che nella cultura di allora si pensava andassero all’aldilà insieme a tutto ciò che gli era caro in vita, dagli animali domestici, agli averi materiali – motivo per cui le camere mortuarie erano costruite come stanze regali con all’interno i beni dei sovrani defunti.
Diversa era la finalità delle piramidi Maya, nelle quali venivano fatti sacrifici animali e umani per compiacere le divinità e ottenere la loro benevolenza durante i cambi di stagione o prima di una battaglia importante. Le ziggurat, invece, erano dei luoghi di culto e dei centri amministrativi per le civiltà che vi crescevano intorno.
In Europa abbiamo diversi esempi di architettura preistorica, si tratta soprattutto di mura e costruzioni megalitiche (il palazzo di Knosso e Stonehenge sono i più famosi), ma in pochi sanno che esiste anche una piramide – l’unica rimasta ancora in piedi nel nostro continente – antica addirittura 5000 anni.
Dove si trova e quale funzione aveva l’unica piramide d’Europa
Quella che è considerata l’unica piramide europea si trova proprio in Italia e per l’esattezza in Sardegna, regione che possiede una storia molto più antica di quella che i libri di testo possono raccontare. Lungo tutto il territorio si trovano le nuraghe, ossia delle costruzioni in pietra di forma tronco-conica che risalgono ad un’epoca precedente a quella dello sviluppo delle popolazioni indo-europee da cui prendono forma la cultura e le civiltà antiche che hanno poi plasmato l’Europa.

Il termine che le definisce è di origine pre-indoeuropea e si ritiene che le prime costruzioni di questo tipo risalgano al secondo millennio a.C., tra il 1800 ed il 1500. La piramide di cui parliamo si trova sul Monte d’Accoddi ed è addirittura più antica, risalente secondo le teorie più accreditate ad un periodo compreso tra il 4000 ed il 3650 a.C.
Gli studi archeologici hanno svelato che originariamente questa costruzione era semplicemente un altare per cerimonie religiose e che solo intorno al 2800 a.C. la struttura venne ampliata con grandi blocchi di pietra disposti in modo da formare una base troncopiramidale alta originariamente 10 metri.
Il ritrovamento di resti animali e umani attorno alla struttura ci indica che la sua funzione era di tipo propiziatorio religioso e che dunque la piramide veniva utilizzata allo stesso modo in cui la utilizzavano i Maya dall’altra parte dell’oceano. Inoltre il ritrovamento di vasellame finemente decorato ci svela che attorno a questa struttura viveva una civiltà in cui esistevano forme di commercio e artigianato, dunque piuttosto avanzata per l’epoca.
Oggi purtroppo di quell’antica gloria della civiltà prenuragica che viveva in quella zona della Sardegna sono rimaste solo poche tracce, un vero peccato, poiché attraverso ulteriori testimonianze avremmo potuto conoscere un altro tassello dell’evoluzione umana in Italia e nel continente europeo. Lo scorrere del tempo e l’assenza di testimonianze scritte, invece ci hanno lasciato solo domande e misteri irrisolti.





