Brutte notizie in arrivo per quanto riguarda l’Assegno d’Inclusione: a partire dal 2026, l’importo sarà addirittura dimezzato, miglia di famiglie in difficoltà.
L’incertezza economica vissuta in questi ultimi anni, è entrata nelle case in punta di piedi, ma ha lasciato segni profondi. Le scelte quotidiane sono diventate più attente, le abitudini si ridisegnano, i progetti vengo completamente ridimensionati. Tra spesa settimanale, bollette e piccoli imprevisti, molte famiglie italiane hanno imparato a vivere con un senso di ‘precarietà’ che ha influenzato lo stile di vita.
Ed è proprio in questo clima d’incertezza, che il sostegno pubblico è diventato una fonte essenziale e fondamentale, per permettere a queste stesse famiglia di poter andare avanti con un minimo di dignità in più, riuscendo così a fronteggiare una parte delle spese quotidiane. Fra questi, spicca l’Assegno d’Inclusione (ADI), che, ancora oggi, è tra i sussidi più richiesti.
Da quando è stato introdotto nel 2024 in sostituzione del Reddito di Cittadinanza, l’Assegno d’Inclusione risulta essere uno degli aiuti che più è riuscito ad aiutare tantissime persone. Per chi non ne fosse a conoscenza, l’ADI è destinato principalmente a famiglie che includono almeno una delle seguenti figure:
Il contributo non ha una somma uguale per tutti, ma viene calcolata in base alla situazione reddituale e patrimoniale del nucleo familiare (ISEE), al numero dei componenti e alle spese per l’abitazione, come affitto o mutuo. Tuttavia, quello che potrebbe accadere nel 2026 potrebbe gettare un’ombra sull’assegno mensile.
Infatti, secondo quello che si apprende, la Legge di Bilancio ha riconfermato l’ADI stanziando ulteriori 380 milioni di euro per sostenere questa misura, ma al tempo stesso ha introdotto alcuni cambiamenti che ne influenzeranno l’erogazione. La principale novità riguarda proprio l’importo della prima mensilità.
Con le nuove disposizioni, la prima mensilità dell’assegno verrà dimezzata. Questo significa che, a fronte di un importo standard, la prima erogazione oscillerà tra i 200 e i 350 euro. Tutto questo è stato fatto per un motivo ben preciso, ossia contenere l’impatto economico complessivo della manovra, prevedendo un risparmio stimato di circa 100 milioni di euro.
Ma questo non sarà un risparmio destinato ad arricchire le casse dello stato, infatti, secondo le intenzioni, questi nuovi fondi verrebbero poi reinvestiti per garantire il pieno importo del beneficio ai destinatari nei mesi successivi. Insomma, seppur il primo mese potrà sembrare duro per numerose famiglie, questo cambiamento servirà a garantire il benessere di molte altre nei mesi successivi.
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