Meteo di Natale 2025: freddo o caldo? Cosa aspettarci davvero

Natale 2025: alta pressione fino a ridosso delle feste, poi possibile svolta. Freddo vero o solo pioggia? Ecco cosa dicono le ultime proiezioni meteo.

Manca sempre meno alle festività natalizie e, come ogni anno, una delle domande più gettonate riguarda il meteo: sarà un Natale freddo e invernale o l’ennesima ricorrenza dal sapore autunnale (o volendo primaverile)? Le ultime proiezioni stagionali iniziano a delineare uno scenario interessante, anche se – è bene dirlo subito – ancora soggetto a possibili cambiamenti, ché mancano 12 giorni alla festività più amata da tutti i bimbi del mondo (o almeno da quelli occidentali, ché in certe parti del mondo l’infanzia è del tutto negata).

Che tempo farà a Natale nel 2025?
Meteo di Natale 2025: freddo o caldo? Cosa aspettarci davvero – flownet.it

Alta pressione protagonista fino a ridosso delle feste

Secondo le tendenze attuali, nei giorni che precedono il Natale l’Europa centro-meridionale, Italia compresa, dovrebbe essere interessata da un vasto campo di alta pressione. Dopo il possibile passaggio di un rapido fronte perturbato a metà dicembre, la circolazione atmosferica sarebbe dominata da una struttura anticiclonica piuttosto solida, capace di estendersi dal Mediterraneo fino a buona parte del continente europeo.

Questo tipo di configurazione è spesso associato a tempo stabile, precipitazioni scarse e temperature superiori alle medie stagionali, soprattutto nei bassi strati. In altre parole, fino a circa il 22–23 dicembre potremmo trovarci davanti a un periodo relativamente mite, con cieli spesso sereni o nebbiosi e un clima poco invernale, in particolare al Centro-Sud.

Il colpo di scena a Natale: freddo vero o semplice maltempo?

Il quadro potrebbe però mutare proprio nella fase clou delle festività. Le attenzioni degli esperti restano concentrate sul Nord Atlantico, dove la storica Depressione d’Islanda potrebbe tornare a rafforzarsi nella seconda parte del mese. Un suo rinnovato vigore favorirebbe la riattivazione del flusso perturbato atlantico, rendendo l’atmosfera più dinamica sull’Europa occidentale.

In questo scenario, le perturbazioni potrebbero riuscire a spingersi verso il Mediterraneo, raggiungendo anche l’Italia a partire dal 23 dicembre, con un aumento dell’instabilità e il ritorno di piogge su diverse regioni. Non è escluso che questo peggioramento possa interessare anche la Vigilia o il giorno di Natale, soprattutto al Nord e sulle regioni tirreniche.

Al momento, però, non ci sono segnali chiari di una vera ondata di freddo. Più che di irruzioni gelide di origine artica o continentale, si parla di correnti atlantiche più umide e relativamente fresche. Questo significa che, anche in caso di maltempo, le temperature potrebbero rimanere vicine o leggermente sopra le medie, con la neve confinata alle quote medio-alte.

Va inoltre considerata una variabile importante: l’alta pressione potrebbe riconquistare rapidamente spazio, limitando il peggioramento a una finestra molto breve, magari di uno o due giorni, prima di un nuovo ritorno a condizioni più stabili.

La tendenza per il Natale 2025 vede l’Italia in bilico tra due grandi figure atmosferiche: da un lato l’anticiclone, pronto a garantire stabilità e clima mite; dall’altro il flusso atlantico, che potrebbe portare piogge e un parziale ritorno a un tempo non fuori stagione.

Per capire se il Natale sarà davvero “freddo” o semplicemente grigio e piovoso, servirà attendere le proiezioni a più breve termine. Una cosa, però, sembra già abbastanza chiara: un Natale pienamente invernale, con gelo diffuso e neve a bassa quota, al momento appare poco probabile.

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